Il mercato del lavoro è complesso e dinamico. Mette a dura prova le capacità organizzative e le risorse economiche della tua azienda. Ma in tutto questo, hai a disposizione diverse agevolazioni e forme contrattuali per sopperire alle tue necessità, come la somministrazione di lavoro. Tuttavia, ci sono anche degli obblighi che devi rispettare nei confronti dei lavoratori appartenenti alle categorie protette. Dunque, è fondamentale che tu sappia come funziona il collocamento mirato.
Tutte le imprese che occupano almeno 15 dipendenti sono obbligate ad assumere un determinato numero di persone con disabilità, o rientranti in specifiche liste. La quota varia in base a quanti lavoratori validi occupati e computabili siano presenti in azienda. Questa forma di collocamento obbligatorio consente quindi di attingere a una serie di misure e strumenti istituiti per facilitare l’ingresso nel mercato del lavoro da parte dei disabili.
È necessario che tu ne comprenda le modalità per rispettare gli obblighi di legge. Ma non solo, puoi offrire una preziosa opportunità anche a coloro che hanno necessità di lavorare e possono farlo garantendoti eccellenti competenze e prestazioni. Approfondiamo insieme ogni dettaglio e vediamo insieme:
- Cosa s’intende per collocamento mirato;
- Chi sono i destinatari del collocamento mirato;
- Quali sono i vantaggi per le aziende;
- Come assumere un lavoratore disabile;
- Collocamento mirato e lavoro in somministrazione.
Cosa s’intende per collocamento mirato?
Il collocamento mirato ha l’obiettivo di favorire l’incontro tra domanda e offerta di lavoro includendo le situazioni specifiche di lavoratori e lavoratrici disabili o appartenenti alle categorie protette.
In pratica, lo scopo è quello di garantire il rispetto e la valorizzazione di tutte le risorse umane, attraverso una serie di “strumenti che permettano di valutare adeguatamente le persone con disabilità nelle loro capacità lavorative e di inserirle nel posto adatto, attraverso analisi dei posti di lavoro, forme di sostegno, azioni positive e soluzioni dei problemi connessi con gli ambienti, gli strumenti e le relazioni interpersonali sui luoghi di lavoro e di relazione”. (legge n. 68 del 12 marzo 1999).
Quali sono gli obblighi per le aziende?
Il collocamento mirato è definito anche collocamento obbligatorio, perché la legge 68/99 prevede degli obblighi per i datori di lavoro, siano essi privati o pubblici. In particolare, le aziende con più di 14 dipendenti sono tenute ad assumere lavoratori e lavoratrici con accertata disabilità. Nel dettaglio, se la tua azienda ha:
- tra 15 e 35 dipendenti, è tenuta ad assumere almeno un lavoratore appartenente alle categorie protette;
- tra 36 e 50 dipendenti, è tenuta ad assumere almeno due lavoratori appartenenti alle categorie protette;
- più di 50 dipendenti, deve garantire che il 7% di questi appartenga alle categorie protette più l’1% ai familiari degli invalidi e dei profughi rimpatriati.
Il numero dei dipendenti è calcolato tenendo conto dei contratti di lavoro subordinato e la richiesta di assunzione va presentata entro 60 giorni dal momento in cui subentra l’obbligo.
Chi sono i destinatari del collocamento mirato?
I destinatari del collocamento mirato sono quelle persone certificate con disabilità o appartenenti alle categorie protette. In particolare, la legge n.68/99 e successive modifiche contempla:
- invalidi civili con percentuale d’invalidità dal 46%;
- invalidi del lavoro con percentuale d’invalidità dal 34%;
- non vedenti;
- sordomuti;
- invalidi di guerra (inclusi gli invalidi civili di guerra).
In più, sono tutelate le categorie protette, come:
- profughi italiani rimpatriati,
- orfani e vedove/i di deceduti per causa di lavoro, di guerra o di servizio,
- vittime del dovere, del terrorismo o della criminalità organizzata.
Sono incluse anche le persone straniere regolarmente residenti in Italia che rientrano in una delle suddette categorie. Sia le persone con disabilità che quelle rientranti tra le categorie protette devono risultare:
- disoccupate o inoccupate,
- lavoratori autonomi con un reddito annuale lordo presunto inferiore o uguale a 4.800 euro,
- lavoratori subordinati con un reddito annuale lordo prospettico inferiore o pari a 8.145 euro.
Quali sono i vantaggi per le aziende?
La legge prevede degli incentivi sui contributi da versare al lavoratore, che variano in base al grado di disabilità: più forte è la disabilità, più elevati sono gli incentivi. Tuttavia, è importante precisare che lo sgravio contributivo è riconosciuto solo in caso di contratto di lavoro a tempo indeterminato.
Al di là degli sgravi, integrare nel proprio organico persone con disabilità o appartenenti alle categorie protette garantisce diversità. Questo significa, a sua volta, poter usufruire di enormi vantaggi in termini di creatività, risoluzione dei problemi, capacità di saper ascoltare e interpretare i bisogni dei clienti.
Naturalmente, assumere di per sé non è sufficiente. È fondamentale prevedere delle dinamiche di inclusione che consentano la partecipazione e la valorizzazione di tutte le risorse. Per questo, è necessaria un’attenta valutazione anche delle dinamiche interne, di gestione del team e ancora di più del manager più adatto ad accogliere le nuove risorse.
Come assumere un lavoratore disabile?
Le aziende possono assumere direttamente il lavoratore o la lavoratrice appartenente alle liste oppure possono stipulare una convenzione con il centro dell’impiego. Le convenzioni consentono di realizzare un inserimento mirato, attraverso una pianificazione dettagliata che indichi le mansioni affidate al lavoratore, le modalità di svolgimento, eventuale tirocinio, verifiche periodiche.
In ogni caso, prima di assumere lavoratori nel rispetto della legge 68/99, i datori di lavoro devono chiedere un apposito nulla osta che attesta la regolare iscrizione del lavoratore alle liste di collocamento mirato. La richiesta va inoltrata all’ufficio territoriale competente e i motivi del nulla osta sono essenzialmente due:
- conferma che il rapporto di lavoro rientra nella copertura prevista dalla legge 68/99;
- può essere rilasciato solo ai lavoratori iscritti alla legge 68/99 e conferma quindi che il lavoratore è disoccupato.
Lavoro in somministrazione e computo della quota d’obbligo
In seguito a quanto disposto dal D.lgs. 81/2015 e dal D.lgs. 151/2015, è possibile assumere lavoratori e lavoratrici disabili anche attraverso il contratto di somministrazione. In tal caso, per adempiere agli obblighi di legge, sono le agenzie a dover chiedere il nulla osta per conto dell’azienda utilizzatrice.
L’articolo 34, comma 3, del D.lgs. 81/2015 prevede che i lavoratori somministrati siano esclusi dalla base di computo per l’utilizzatore. Quindi, l’assunzione di persone disabili in somministrazione di lavoro non incide nella determinazione della quota d’obbligo, ma questo non è vero in assoluto. Se la missione ha una durata di almeno 12 mesi ed è continuativa presso lo stesso utilizzatore, allora il lavoratore somministrato è computabile nella quota di riserva prevista dall’articolo 3 della legge 12 marzo 1999, n. 68.
Dunque, le aziende possono adempiere all’obbligo di riserva con un contratto di somministrazione. Si tratta di un aspetto importante, che trasforma un obbligo in un’opportunità di crescita reciproca. Il collocamento mirato può essere uno strumento per valorizzare le potenzialità di tutti i lavoratori/lavoratrici e, allo stesso, tempo rispondere alle necessità di chi assume.
Collocamento mirato e lavoro in somministrazione
Il lavoro in somministrazione è uno strumento prezioso per garantire flessibilità e dinamicità alla tua azienda nel rispetto delle risorse umane. Nel caso del collocamento mirato diventa ancora più funzionale, perché interessa categorie che richiedono maggiore attenzione e delicatezza, sia in fase di selezione che di inserimento. Ecco perché si parla di inserimento mirato.
Affidarsi ad agenzie per il lavoro specializzate è la soluzione giusta, ma è cruciale scegliere quella più idonea a soddisfare le tue aspettative. Ed è più facile a dirsi che a farsi. Per rendere ancora più snello ed efficace il processo, puoi rivolgerti a un broker nel lavoro in somministrazione. Hai a disposizione un professionista esperto che analizza le esigenze della tua azienda, trova la migliore soluzione in somministrazione e monitora il mercato nel tempo, per garantirti che sia sempre la scelta più vantaggiosa.
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