È una linea sottile quella che separa i vantaggi dalle limitazioni tra le diverse scelte contrattuali con cui potresti assumere personale in questi giorni. Lo stesso contratto di somministrazione ha una durata variabile e prevede proroghe diverse in base alla tipologia sottoscritta. Dovresti conoscerne ogni dettaglio per evitare di ritrovarti a fronteggiare situazioni e costi non previsti.
La somministrazione di lavoro è una forma contrattuale flessibile che interpone un terzo soggetto tra lavoratore e azienda. Dunque, la sua particolarità risiede in un rapporto trilaterale, dove l’agenzia per il lavoro ricopre il ruolo di intermediario: seleziona e assume il personale per inviarlo a svolgere la propria mansione presso l’impresa.
Introdotto in Italia nel 2005, per sostituire e migliorare le forme contrattuali di lavoro interinale, il contratto di somministrazione può essere sia a tempo determinato che indeterminato. Ti offre l’elasticità di cui hai bisogno per rispondere alle richieste del mercato in cui opera la tua azienda.
Vediamone alcuni dettagli importanti e le ultime novità introdotte a seguito della pandemia di Covid-19, per capire qual è la soluzione più adatta alle tue necessità.
Contratto di somministrazione: durata e tipologie
La situazione è chiara, ti serve elasticità. Oggi, hai un picco di lavoro che non puoi trascurare, ma domani i lavoratori assunti potrebbero divenire un costo insostenibile a causa di una flessione del mercato. È un saliscendi che devi essere pronto ad affrontare.
La soluzione più efficace e strategica per la tua azienda è il contratto di somministrazione. Durata massima e proroghe sono disciplinate dal Decreto Legislativo 15 giugno 2015, n. 81, e successive modifiche introdotte dal “Decreto dignità” (D.L. n. 87/2018). Le diverse opzioni previste sono tutte legate alle dinamiche tra i 3 soggetti protagonisti:
- Agenzia per il lavoro (somministratore);
- Azienda (utilizzatore);
- Lavoratore somministrato che presta la sua manodopera all’utilizzatore, ma è assunto e retribuito dal somministratore.
In questo scenario si configurano 2 forme contrattuali:
- contratto di somministrazione, sottoscritto tra l’utilizzatore e il somministratore;
- contratto di lavoro, sottoscritto tra il somministratore e il lavoratore.
Ora che abbiamo chiaro lo scenario di partenza, poiché sappiamo che hai bisogno di trovare forme contrattuali adeguate, ecco quali sono le opzioni tra cui puoi scegliere.
Contratto di somministrazione a tempo determinato: durata e proroghe
Il contratto di somministrazione a tempo determinato. Ti consente di trovare personale qualificato per sopperire alle esigenze dovute a particolari contingenze lavorative ed evitare ripercussioni negative sul bilancio aziendale. Nello specifico prevede:
- numero massimo dei contratti stipulati non superiore al 30% del totale dei lavoratori a tempo indeterminato, già in forza all’utilizzatore al 1° gennaio dell’anno di stipula. Unica eccezione, i lavoratori in mobilità, che godono da almeno sei mesi di trattamenti di disoccupazione, lavoratori svantaggiati, ecc.;
- inizio e durata della missione devono essere comunicati, per iscritto, dal somministratore (Agenzia per il lavoro) al lavoratore, nel momento della sottoscrizione;
- la durata del contratto può essere prorogata, con il consenso del lavoratore per iscritto, nei casi e per la durata previsti dal contratto collettivo applicato dal somministratore (Art. 34, D.lgs. 81/2015). A tal riguardo, il CCNL delle Agenzie di Somministrazione di lavoro prevede 6 proroghe in caso di durata massima pari a 24 mesi. Oppure, 8 proroghe in caso di diverso limite di durata massima individuato dal CCNL applicato dall’utilizzatore;
- il periodo di lavoro con contratto di somministrazione a tempo determinato non può superare il limite massimo di 24 mesi in capo all’utilizzatore. Oltre tale termine, il contratto si trasforma a tempo indeterminato (sono esclusi quei lavoratori che hanno un rapporto di lavoro a tempo indeterminato con l’Agenzia);
- nel caso di somministrazione di lavoro su diversi utilizzatori, la successione di contratti di lavoro a tempo determinato tra Agenzia e lavoratore non può superare la durata massima complessiva di 48 mesi. A prescindere dal contratto collettivo applicato dall’utilizzatore.
La durata massima del contratto di somministrazione a tempo determinato varia anche dal settore in cui opera la tua azienda e dalle norme contrattuali che lo regolano. Tuttavia, come vedremo tra poco, alcune importanti agevolazioni sono in essere a seguito della situazione epidemiologica in corso.
Contratto di somministrazione a tempo indeterminato (Staff leasing): durata e proroghe
Il contratto di somministrazione di lavoro a tempo indeterminato, conosciuto come staff leasing, non prevede limiti nella durata della missione del lavoratore. Le regole che ne delineano i confini applicativi sono quantitative, ovvero:
- numero massimo dei contratti in staff leasing non superiore al 20% del totale dei dipendenti a tempo indeterminato, in forza all’azienda al 1° gennaio dell’anno di stipula del contratto. Tuttavia, la percentuale può variare a seconda del contesto in cui opera la tua azienda, in base alla contrattazione collettiva applicata;
- il lavoratore somministrato è assunto dall’agenzia a tempo indeterminato. Ha diritto a percepire un’indennità mensile di disponibilità nei periodi in cui è in attesa di “missione”. L’agenzia di somministrazione è dunque l’unica titolare del rapporto di lavoro con il lavoratore somministrato.
Quindi, nel caso dei contratti di somministrazione in staff leasing il problema delle proroghe non si presenta, poiché il lavoratore è assunto dall’agenzia a tempo indeterminato.
Agevolazioni per l’emergenza Covid-19
L’emergenza pandemica da Covid-19 ha spiazzato tutti. Di conseguenza, è nata la necessità di applicare delle misure straordinarie per tutelare lavoratori a termine e aziende.
Il Decreto-legge, 14 agosto 2020, n. 10, convertito in legge 13 ottobre 2020, n. 126, ha introdotto una novità importante. Fino al 31 dicembre 2021, nel caso in cui il contratto di somministrazione tra l’agenzia per il lavoro e l’utilizzatore sia a tempo determinato: le aziende possono impiegare per periodi superiori a 24 mesi, anche non continuativi, un lavoratore somministrato a termine, senza computare il periodo di lavoro nella durata massima prevista dalla normativa.
Un’agevolazione fruibile solo se il lavoratore è stato assunto precedentemente dall’Agenzia per il lavoro con un contratto a tempo indeterminato e l’abbia comunicato all’utilizzatore. E questo, senza che ciò determini, in capo all’utilizzatore, la costituzione di un rapporto di lavoro a tempo indeterminato con il lavoratore somministrato.
Inoltre, resterà in vigore l’agevolazione per i rapporti a termine, anche in somministrazione, che prevede la sospensione del divieto di rinnovo e proroga durante la fruizione di un ammortizzatore Covid, prevista dall’articolo 19-bis del Cura Italia (decreto-legge n. 18/2020).
Infine, il Ministero del Lavoro, con l’Interpello n.2/2021, ha prorogato la deroga introdotta dall’art. 8, comma 1, lett. a) del D.L. n. 104/2020. In ragione dell’emergenza epidemiologica da Covid-19, è possibile prorogare o rinnovare i contratti di lavoro in somministrazione a tempo determinato anche in assenza delle causali previste dall’art. 19 del D.lgs 81/2015.
Pertanto, in caso di durata della somministrazione a termine oltre ai 12 mesi, presso la stessa azienda, il contratto di lavoro stipulato non dovrà indicare una motivazione riferita alle esigenze dell’utilizzatore.
Come trovare i migliori contratti in somministrazione per la tua azienda
I contratti di somministrazione sono stati introdotti per agevolare il mercato del lavoro, renderlo più flessibile e creare nuove opportunità per le aziende e i lavoratori. L’emergenza epidemiologica ha complicato la situazione e portato a nuove interpretazioni ad hoc dei contratti di somministrazione per limitare i danni occupazionali.
Lo scenario del mercato del lavoro è in continua evoluzione. Trovare forme contrattuali adeguate a soddisfare il bisogno di elasticità non è mai stato così forte. Se supportato da un broker per il lavoro in somministrazione, senza aggiungere ulteriori oneri, puoi trovare le migliori soluzioni contrattuali presenti sul mercato e contenere i costi. Resti aggiornato su eventuali agevolazioni in corso e puoi adattare il tuo budget alle reali esigenze del momento.
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