Le continue oscillazioni del mercato mettono a dura prova la gestione delle risorse umane in qualsiasi settore. Assumere personale con un contratto di somministrazione lavoro è l’azione più efficace per garantire la massima flessibilità alla tua azienda.
Oggi, hai bisogno di personale, ma nel giro di poche settimane la situazione potrebbe cambiare. I profili assunti, per fronteggiare un picco di lavoro, o una commessa che richiede particolari competenze, possono presto trasformarsi in criticità sul bilancio aziendale.
Quindi, cosa dovresti fare? Come puoi trovare personale qualificato, che possa garantirti la qualità del lavoro di cui hai bisogno, senza incidere negativamente sulle dinamiche organizzative dell’azienda?
Stai per scoprire tutto quello che devi sapere sui contratti di somministrazione lavoro e a quali professionisti affidarti per evitare di commettere errori.
Contratto di somministrazione lavoro: cos’è e perché è una soluzione strategica
Il processo di ricerca e selezione del personale è un’attività cruciale e richiede tempo. Sai bene che il successo della tua azienda dipende anche dalle abilità e dall’esperienza delle persone che ci lavorano. Purtroppo, non è facile trovare subito collaboratori che soddisfino le aspettative e sappiano supportare le tue necessità.
È per questo motivo che un contratto di somministrazione lavoro è strategico per la tua azienda. Puoi richiedere le prestazioni di uno o più lavoratori a un’agenzia per il lavoro, che si occupa di preselezionare i candidati e di proporti alla tua valutazione quelli più idonei.
In questo rapporto con l’agenzia, se supportato da un broker per il lavoro in somministrazione, senza aggiungere ulteriori oneri, puoi:
- trovare le migliori soluzioni contrattuali presenti sul mercato;
- usufruire di personale qualificato e idoneo alle mansioni da svolgere;
- contenere il costo del lavoro;
- aumentare i ricavi aziendali.
Usufruire della manodopera dei lavoratori somministrati ti consente di avere sotto il tuo pieno controllo l’aspetto direttivo, nonostante il dipendente sia formalmente assunto dall’agenzia per il lavoro. A quest’ultima spetta l’onere di occuparsi degli aspetti retributivi, contributivi e disciplinari.
Dunque, in questo scenario, le dinamiche in gioco interessano sempre 3 soggetti:
- Agenzia per il lavoro (somministratore).
- Azienda, professionista o privato cittadino (utilizzatore), che necessita del lavoro in somministrazione.
- Lavoratore somministrato. Persona che presta la sua manodopera all’utilizzatore, ma è assunto e retribuito dal somministratore.
Da questa relazione trilaterale, che lega i soggetti coinvolti nella somministrazione di lavoro, emergono 2 diverse forme contrattuali:
- contratto di natura commerciale (contratto di somministrazione) – sottoscritto tra l’utilizzatore e il somministratore;
- contratto di lavoro – sottoscritto tra il somministratore e il lavoratore.
Entrambi i contratti possono essere a tempo determinato o indeterminato. Ora, vediamo quali sono le caratteristiche dei contratti di somministrazione lavoro e quando non è possibile usufruirne.
Contratto di somministrazione lavoro a tempo determinato
Il contratto di somministrazione a tempo determinato è la forma contrattuale più diffusa e flessibile. Ti consente di affrontare i picchi di lavoro senza compromettere la qualità dei tuoi servizi e prodotti, evitando ripercussioni negative sul bilancio aziendale.
Disciplinato dal Decreto legislativo n.81/2015, e successive modifiche introdotte dal “Decreto dignità” (D.L. n. 87/2018), il contratto di somministrazione lavoro a tempo determinato prevede che:
- il numero dei contratti stipulati non può superare il 30% del totale dei lavoratori a tempo indeterminato, già in forza all’utilizzatore al 1° gennaio dell’anno di stipula. Fanno eccezione lavoratori in mobilità, disoccupati che godono da almeno sei mesi di trattamenti di disoccupazione, lavoratori svantaggiati, ecc. (d.m. 17 ottobre 2017);
- la data di inizio e la durata della missione devono essere comunicate per iscritto dal somministratore al lavoratore, nel momento della sottoscrizione;
- la durata del contratto può essere prorogata, con il consenso del lavoratore per iscritto, nei casi e per la durata previsti dal contratto collettivo applicato dal somministratore;
- il periodo di lavoro con contratto di somministrazione a tempo determinato non può superare il limite massimo di 24 mesi in capo all’utilizzatore. Oltre tale termine, il contratto si trasforma a tempo indeterminato (sono esclusi quei lavoratori che hanno un rapporto di lavoro a tempo indeterminato con l’Agenzia).
Inoltre, il contratto di somministrazione garantisce al lavoratore le stesse tutele sociali e assistenziali, nonché la medesima retribuzione, dei colleghi di pari livello e mansioni, assunti direttamente dall’azienda.
Infine, il lavoratore somministrato può usufruire di servizi e prestazioni aggiuntive fornite da enti preposti (Ebitemp e Forma.Temp.), per sussidi, agevolazioni e corsi di formazione gratuiti.
Contratto di somministrazione lavoro a tempo indeterminato
Il contratto di somministrazione lavoro a tempo indeterminato (staff leasing) non prevede limiti nella durata della missione del lavoratore. Inizialmente, il suo utilizzo era confinato ad alcune attività, ma in seguito al D.Lgs. n.81/2015 (Job Act), è stato esteso a qualsiasi ambito e tipologia di lavoratori.
Dunque, le regole che ne definiscono i confini applicativi sono principalmente quantitative: il numero dei contratti in staff leasing non può superare il 20% del totale dei lavoratori a tempo indeterminato, in forza all’azienda al 1° gennaio dell’anno di stipula.
Tuttavia, questa percentuale può variare in base alla contrattazione collettiva applicata dall’utilizzatore.
Inoltre, il lavoratore somministrato, assunto dall’agenzia a tempo indeterminato, ha diritto a percepire un’indennità mensile di disponibilità, nei periodi in cui è in attesa di “missione”. L’agenzia di somministrazione è dunque l’unica titolare del rapporto di lavoro con il lavoratore somministrato.
Se vuoi conoscere tutti i benefici e le dinamiche del contratto di somministrazione lavoro a tempo indeterminato, questo articolo è perfetto per approfondire: Staff leasing – cos’è e quali sono i vantaggi per le aziende.
Quando non è possibile usufruire del lavoro in somministrazione?
I contratti di somministrazione sono stati introdotti per agevolare il mercato del lavoro, renderlo più flessibile e creare nuove opportunità per le aziende e i lavoratori.
Ne consegue che la legge contempli alcuni casi in cui sia vietato, nonché scorretto, ricorrere alla somministrazione di lavoro (art. 32, d.lgs. 81/2015). In particolare, il divieto riguarda l’uso di lavoratori somministrati per:
- sostituzione di lavoratori in sciopero;
- aziende che non hanno fatto una valutazione dei rischi coerente con la normativa in materia di tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori;
- imprese in cui sia avvenuto, entro i 6 mesi precedenti, un licenziamento collettivo di lavoratori adibiti alle stesse mansioni, per cui viene stipulato il contratto di somministrazione;
- aziende dove sono in corso situazioni di riduzione dell’orario di lavoro, con diritto al trattamento di integrazione salariale (ad esclusione dell’attuale periodo di emergenza COVID-19 dove è permesso). Nello specifico, quando interessano lavoratori che svolgono mansioni corrispondenti a quelle del personale assunto con contratto di somministrazione.
È fondamentale ricordare che il contratto di somministrazione lavoro deve essere redatto in forma scritta. Diversamente non ha validità, e il personale somministrato è considerato, a tutti gli effetti, alle dipendenze dell’utilizzatore.
Chi può aiutarti nella ricerca dei migliori contratti di somministrazione?
Il lavoro in somministrazione è una soluzione efficace per garantire flessibilità e dinamicità alla tua azienda. Ma, per evitare di commettere errori, è bene specificare che l’Agenzia per il lavoro deve rispondere a specifici requisiti e doveri:
- essere autorizzata dal Ministero del Lavoro e iscritta all’Albo informatico dell’Agenzia Nazionale per le Politiche Attive del Lavoro (ANPAL), per poter operare come intermediario;
- svolgere le funzioni di collocamento, recruiting, supporto alla ricollocazione, ecc.
- informare il lavoratore somministrato dei rischi per la sicurezza e la salute connessi all’attività in generale. Nonché, formarlo all’uso delle attrezzature necessarie allo svolgimento dell’attività lavorativa. Questi obblighi possono essere trasferiti all’utilizzatore, se specificato nel contratto di somministrazione.
- versare la contribuzione per il finanziamento del Fondo per la formazione e l’integrazione del reddito previsto dal D.lgs. n. 276/2003. Oltre a ulteriori contributi aggiuntivi previsti per le assunzioni a tempo determinato.
Quando ti approcci alla ricerca di personale in somministrazione dovrai fare un’attenta selezione delle agenzie per il lavoro, poiché dovrebbero garantirti:
- le migliori condizioni contrattuali sul mercato;
- i profili professionali idonei a soddisfare le tue necessità.
La somministrazione di lavoro può avvenire per qualsiasi categoria di lavoratori subordinati, ma richiede un’attenta analisi dei contratti, per fare la scelta economicamente più vantaggiosa.
Deine Group opera come broker nella somministrazione di lavoro, con mandato di consulenza “HR Cost Controlling” e in modo non oneroso per le aziende. Monitoriamo il mercato della somministrazione lavoro, per garantirti sempre le soluzioni migliori disponibili.
Il nostro obiettivo è soddisfare le tue necessità. Ti accompagniamo nella ricerca del profilo ideale e selezioniamo le società che offrano condizioni contrattuali migliorative, a cui puoi delegare la selezione di manodopera in somministrazione.
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