Sei arrivato a quel punto. Devi inserire in azienda un nuovo dipendente. Potrebbe essere che la tua attività sia in espansione e ti mancano delle competenze in azienda di cui ora hai bisogno. Oppure, hai solo la necessità di ridurre il carico di lavoro. Ma sai quanto inciderà sul costo del personale l’inserimento un nuovo collaboratore? Quali ripercussioni avrà sul tuo modello di business?
I dipendenti sono un investimento per la crescita della tua azienda, ma senza un’attenta analisi dei costi del personale, rischi di sforare il budget e far deragliare la tua pianificazione. Se vuoi che l’impresa sia in salute e cresca in modo sostenibile, devi sapere quali fattori monitorare per capire se puoi permetterti di assumere nuovi dipendenti.
Quali sono i costi del personale dipendente
I costi del personale dipendente sono ben più alti dello stipendio che appare in busta paga. Ma questo già sai. Tuttavia, nel dubbio, facciamo un po’ di chiarezza. Prima di tutto, bisogna fare una distinzione tra costi diretti e indiretti:
- costo diretto – comprende gli stipendi pagati ai dipendenti ed è direttamente correlato alla produzione di beni e servizi;
- costo indiretto – si riferisce a tutte quelle spese necessarie allo svolgimento delle attività del personale, ma non immediatamente legate alla produzione di beni e servizi.
Dunque, le voci da includere nel calcolo del costo del personale sono molte e impattano a più livelli:
- retribuzione lorda annuale;
- contributi previdenziali e assicurativi;
- gestione del TFR (Trattamento di Fine Rapporto);
- tredicesima e quattordicesima, se previste dal contratto;
- eventuali benefit di welfare aziendale.
Ora, guardiamole da vicino e cerchiamo di comprendere meglio cosa implicano. In questo modo, sarà più semplice definire anche il budget del personale e calcolare il costo del lavoro che non dovresti sforare, se vuoi garantirti una gestione efficiente.
Retribuzione annuale lorda
La somma dello stipendio lordo mensile in un anno viene definita RAL (Retribuzione annuale lorda) e costituisce la voce più consistente del costo del personale: include tasse e contributi previdenziali a carico del lavoratore.
Attenzione, però, non è il lavoratore a effettuare materialmente il pagamento. È la tua azienda ad agire come sostituto d’imposta, per cui richiede l’impiego di risorse per gestire tali contributi: devono essere trattenuti per poi versarli allo Stato e all’INPS.
Costo del personale: tra contributi previdenziali e assicurativi
Altra cosa sono i contributi previdenziali e assicurativi a carico dell’azienda, poiché riguardano:
- prestazioni previdenziali (INPS);
- assicurazione contro infortuni e malattie professionali (INAIL).
Quindi, i contributi previdenziali sono divisi tra dipendente e azienda. La percentuale a carico dell’azienda non compare in busta paga, ma va assolutamente inclusa nel calcolo del costo del personale. L’ammontare di tali contributi varia in base alle qualifiche del dipendente, al tipo di azienda, all’attività svolta e alle sue dimensioni.
Trattamento di Fine Rapporto – TFR
Conosciuto anche come liquidazione, il Trattamento di Fine Rapporto è la somma riservata al dipendente nel momento in cui il contratto di lavorativo si conclude. Accantonare questa parte della retribuzione ogni anno è cruciale per poterla poi versare al lavoratore quando il rapporto si estingue. A prescindere che si tratti di licenziamento, dimissioni o pensione.
Tredicesima e quattordicesima
I Contratti Collettivi di lavoro possono prevedere delle mensilità aggiuntive da pagare al lavoratore. Ad esempio:
- la tredicesima matura per il servizio prestato tra il 1° gennaio e il 31 dicembre di ogni anno;
- la quattordicesima si riferisce al servizio prestato tra il 1° luglio e il 30 giugno.
Entrambe vanno prese in considerazione, poiché sono incluse nel calcolo per definire il costo del personale.
Benefit di welfare aziendale
Assicurazione medica privata, buoni pasto, contributi per i trasporti, incentivi per sport e benessere: sono tra i più comuni benefit aziendali. Sebbene non si tratti di costi diretti, sono da conteggiare come costi per il personale.
In più, si tratta di una spesa strategica per motivare i dipendenti, attrarre le risorse più talentuose e ridurre il turnover. Quindi, tagliarli potrebbe essere nocivo sul lungo periodo. Meglio partire con una pianificazione consapevole e coerente nel tempo.
Come calcolare il costo di un dipendente
Confondere il costo del lavoro dipendente con la retribuzione diretta rischia di creare aspettative errate sui margini di guadagno mettendo a repentaglio la sostenibilità aziendale. D’altro lato, c’è anche il rischio di demotivare i lavoratori e le lavoratrici, con la conseguenza di ridurre la produttività dell’azienda.
Se ti stai chiedendo come calcolare il costo di un dipendente, devi tener conto delle risorse dirette e indirette impiegate dalla tua azienda per consentire ai dipendenti di svolgere il loro lavoro.
Oltre alla somma degli stipendi annuali, devi valutare contributi previdenziali e assicurativi, quote del Trattamento di Fine Rapporto, mensilità aggiuntive e tutti gli altri oneri legati alla selezione e alla gestione del personale.
Riportiamo di seguito alcuni esempi di spese aggiuntive:
- indennità di ferie non godute;
- corsi di formazione o consulenze;
- consulenze da parte di società di recruiting per la ricerca e la selezione del personale;
- software di ricerca e selezione delle risorse;
- costi per annunci di ricerca del personale;
- eventuali trasferte dei lavoratori;
- attività e benefit di welfare aziendale.
Come ridurre i costi del personale con il lavoro in somministrazione
A questo punto, è chiaro che la voce per il costo del personale è complessa e composta da diverse categorie. Nonostante ciò, ci sono varie strategie per ridurre le spese correlate al personale: agevolazioni statali, outsourcing, formazione e organizzazione del lavoro sono alcune delle soluzioni che abbiamo individuato e descritto in un articolo dedicato proprio a come ridurre i costi del personale della tua azienda.
Tuttavia, la migliore soluzione che puoi implementare subito è un approccio consapevole e mirato al lavoro in somministrazione. Questa forma contrattuale spicca in termini di efficacia perché ti consente di avvalerti di risorse molto competenti e accuratamente selezionate da un’Agenzia per il Lavoro autorizzata.
Il contratto di somministrazione lavoro ti consente quella flessibilità cruciale per adeguarti a un mercato in continuo mutamento. In pratica, hai la possibilità di:
- fronteggiare i picchi di lavoro, oppure disporre di personale capace di svolgere mansioni specifiche e temporanee, per le quali il tuo team non è preparato;
- testare nuove risorse, per decidere eventualmente se assumerle direttamente o meno;
- risparmiare su tempistiche e costi di selezione del personale.
Tutto questo, senza doverti occupare degli aspetti amministrativi, che alimentano il costo del personale, e senza ledere i diritti dei tuoi collaboratori. Infatti, il lavoratore in somministrazione gode degli stessi livelli di retribuzione e tutele sociali dei colleghi di pari livello. Quindi, si tratta della soluzione più snella e vantaggiosa per tutti.
Tuttavia, scegliere la giusta agenzia per il lavoro richiede tempo e attenzioni tali da poter nascondere costi inattesi. Il broker in somministrazione di lavoro ti offre un supporto prezioso ed efficace, poiché ti aiuta a ottimizzare il processo di recruiting e a valorizzare al meglio le risorse di cui disponi.
Deine Group è la prima società in Italia a operare come broker nel settore delle risorse umane. I nostri consulenti esperti valutano con attenzione le tue necessità e operano per individuare l’Agenzia in grado di offrirti i candidati ideali alle condizioni economiche migliori.
Ma non solo, monitorano il mercato del lavoro in somministrazione nel tempo, per suggerirti nuove e più favorevoli opportunità. E tutto questo a costo zero. Contattaci senza impegno e mettici alla prova. Saremo felici di ascoltare le tue esigenze e studiare insieme la strategia vincente per ridurre il costo del personale.