La Legge di bilancio 2021 ha introdotto nuovi sgravi contributivi per le imprese, ampliando quanto già previsto in tema di incentivi per le assunzioni delle donne. Tali incentivi valgono anche in caso di lavoro in somministrazione e possono dunque rappresentare un’interessante leva di crescita per le aziende.
Dopotutto, il mercato è sempre più dinamico e imprevedibile. I picchi di lavoro costringono gli imprenditori a ricercare personale e a investire risorse, ma senza una pianificazione futura in grado di offrire certezze. E questo è un nodo che poi si presenta a bilancio con conseguenze che possono essere molto pesanti. Le agevolazioni per l’assunzione di donne offrono interessanti opportunità da cogliere.
Tuttavia, esistono specifiche direttive per poterne usufruire e molto dipende anche dal tipo di rapporto lavorativo sottoscritto. Con il messaggio n. 3809 del 5 novembre 2021, l’INPS ha fornito le modalità operative per beneficiare dell’incentivo donne, interpretando quanto disposto dalla Legge di Bilancio 2021. Nonché, in base a quanto comunicato dalla Commissione Europea.
Dunque, non ci resta che vedere insieme quali sono le caratteristiche degli incentivi e i requisiti necessari ad accedere all’esonero contributivo per l’assunzione di donne.
Quali sono le agevolazioni per chi assume?
La Legge di bilancio 2021 amplia del 50% gli sgravi già previsti per l’assunzione di donne lavoratrici. Quindi, i datori di lavoro privati che assumano donne nel biennio 2021-2022 possono godere di uno sgravio contributivo del 100% fino a un massimo di 6000 euro annui (massimale che viene proporzionalmente ridotto per il tempo parziale).
La durata varia in base alla tipologia di contratto:
- 12 mesi per un contratto di assunzione a termine;
- 18 mesi in caso di assunzione a tempo indeterminato;
- 18 mesi a decorrere dalla data di assunzione, in caso di trasformazione a tempo indeterminato di un contratto a termine già agevolato.
Inoltre, l’incentivo assunzione donne spetta anche in caso di proroga del contratto fino al limite complessivo di 12 mesi. Mentre, il periodo di fruizione può essere sospeso e differito esclusivamente nei casi di assenza dal lavoro obbligatoria per maternità.
Per quanto concerne la cumulabilità, lo sgravio per agevolazioni donne è compatibile con altri esoneri o riduzioni delle aliquote di finanziamento previsti dalla normativa vigente. Certo, nei limiti della condizione previdenziale dovuta e a patto che per gli esoneri non sia espressamente previsto un divieto di cumulo con altri regimi.
Quali sono le donne beneficiarie degli incentivi all’assunzione?
Gli sgravi contributivi introdotti riguardano l’assunzione di donne lavoratrici svantaggiate. Come tali, vengono considerate donne:
- over 50 disoccupate da almeno 12 mesi;
- di tutte le età, che non abbiano un impiego regolarmente retribuito da almeno sei mesi e che risiedano in aree svantaggiate;
- senza impiego retribuito da almeno sei mesi che svolgano professioni o attività caratterizzate da un’accentuata disparità occupazionale di genere;
- di qualsiasi età e residenza che non abbiano un impiego regolarmente retribuito da almeno 24 mesi.
Per lavoro regolarmente retribuito si intende (ai sensi del D.M. 17 ottobre 2017) l’assenza, nei 6 o 24 mesi precedenti l’assunzione, di un rapporto di lavoro subordinato della durata di almeno 6 mesi. Oppure, dell’assenza di attività lavorativa autonoma o parasubordinata dalla quale derivi un reddito su base annua superiore a:
- 4.800 euro in caso di lavoro autonomo;
- 8.145 euro per le collaborazioni coordinate e continuative o altre prestazioni di lavoro previste dall’articolo n.50, comma 1, lettera c-bis del TUIR (Testo Unico delle Imposte sui Redditi).
Attenzione, però, c’è un altro requisito per godere delle agevolazioni donne: è necessario che consentano un incremento occupazionale netto, che va calcolato come differenza tra il numero dei lavoratori occupati rilevato ogni mese e il numero dei lavoratori mediamente occupati rilevato nei 12 mesi precedenti.
Come richiedere agevolazioni assunzioni donne
La domanda per accedere agli incentivi assunzione donne può essere presentata all’INPS tramite il modulo “92-2012” presente nel cassetto previdenziale. Per ogni assunzione, proroga o trasformazione incentivabile è necessario compilare una singola comunicazione online.
Invece, se la modulistica è già stata presentata per assunzioni, proroghe o trasformazioni effettuate nel corso del 2021, non sono richiesti ulteriori adempimenti. Infatti, la richiesta sarà ritenuta valida ed efficace ai fini della fruizione dell’esonero nella misura del 100% dei contributi datoriali, anche se era stata presentata per la fruizione dell’incentivo del 50%. Proprio, come previsto dall’articolo 4, commi da 8 a 11, della legge 92/2012.
Chi può usufruire degli incentivi assunzioni donne
La circolare n. 32 del 22 febbraio 2022 ha chiarito che lo sgravio contributivo è accessibile a tutti i datori di lavoro privati, inclusi quelli del settore agricolo. Le pubbliche amministrazioni sono escluse. E, dal momento che godono già di aliquote contributive ridotte, sono esclusi anche:
- rapporti di lavoro intermittente;
- rapporti di apprendistato;
- contratti di lavoro domestico.
L’incentivo spetta anche in caso di part-time e per i rapporti di lavoro subordinato in somministrazione, siano essi a tempo determinato o indeterminato.
Incentivi assunzioni donne e lavoro in somministrazione
Ricapitolando, entro il 30 giugno 2022, hai l’opportunità di assumere donne disoccupate e godere di uno sgravio contributivo del 100% fino a un massimo di 6000 euro annui.
L’agevolazione vale per contratti di lavoro a tempo sia determinato che indeterminato e contempla anche il lavoro in somministrazione. Del resto, quest’ultimo è quello che maggiormente risponde alle esigenze di flessibilità dell’attuale mercato del lavoro e soddisfa, allo stesso, tempo tutti i soggetti coinvolti.
Le imprese possono gestire in modo efficace e flessibile eventuali improvvisi aumenti di produzione. Mentre, le donne lavoratrici, nel caso specifico, sono completamente tutelate, in quanto percepiscono stipendi e benefit al pari di un dipendente assunto dello stesso livello. Oltre a godere del supporto dell’agenzia e di fondi come Forma.Temp, per la formazione e il sostegno al reddito dei lavoratori in somministrazione.
Tuttavia, affinché il rapporto sia effettivamente vantaggioso per tutti, è essenziale che l’agenzia per il lavoro sia affidabile, professionale e in grado di offrire le migliori condizioni contrattuali. Come puoi avere la certezza che sia realmente così? È un lavoro complesso. Richiede tempo e competenze di cui le aziende non sempre dispongono.
Se vuoi sfruttare al meglio le opportunità previste dagli incentivi per assunzioni di donne e approfittare dei vantaggi del lavoro in somministrazione, hai bisogno di semplificare i processi e ottimizzare i costi.
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