Lavoro in somministrazione: cos’è e perché conviene

Lavoro in somministrazione: cos’è e perché conviene

Il lavoro in somministrazione è una forma contrattuale che consente alle aziende di avvalersi del supporto professionale di un lavoratore riducendone l’incidenza sui costi di bilancio. Questo è possibile perché il lavoratore è assunto e retribuito da soggetti autorizzati, definiti somministratori, per poi svolgere l’attività lavorativa presso l’azienda che ne richiede le prestazioni.

Dunque, il contratto di somministrazione lavoro, ex lavoro interinale, rispetto ad altre tipologie di contratto, offre la flessibilità necessaria a tutelare il proprio modello di business aziendale.

Tuttavia, c’è parecchia confusione su cos’è la somministrazione di lavoro. In particolare, nelle aziende che si rivolgono alle agenzie accreditate e devono comunque gestire una nuova realtà contrattuale. Dunque, è necessario chiarirne ogni aspetto per coglierne le opportunità rispetto al proprio contesto professionale. Facciamolo subito.

Cos’è il lavoro in somministrazione

Il lavoro in somministrazione è un tipo di contratto introdotto in Italia nel 2003, con la Riforma Biagi (Decreto Legislativo 10 settembre 2003, n. 276). L’obiettivo è quello di rendere flessibile il mercato del lavoro per favorire la riduzione del tasso di disoccupazione, ma anche consentire alle aziende di rendere più efficiente e meno onerosa la ricerca e assunzione della forza lavoro.

Dunque, nella stipula del contratto di somministrazione sono 3 i soggetti coinvolti:

  • Agenzia per il lavoro (somministratore). Se iscritta all’Albo informatico dell’Agenzia Nazionale per le Politiche Attive del Lavoro (ANPAL), l’Agenzia è autorizzata a operare come intermediario. Svolge le funzioni di collocamento, ricerca del personale, supporto alla ricollocazione, ecc.
  • Azienda, professionista o privato cittadino (utilizzatore). Ovvero, il soggetto che necessita di manodopera.
  • Lavoratore. Soggetto che presta la sua manodopera all’utilizzatore, ma risulta assunto e pagato dall’Agenzia, per il tempo in cui svolge l’attività lavorativa, definita come “missione”.

La natura della relazione trilaterale, che lega i soggetti coinvolti nella somministrazione di lavoro, porta a redigere 2 diverse tipologie di contratto:

  • contratto commerciale, quando stipulato tra l’utilizzatore e il somministratore. Può essere a tempo determinato o a tempo indeterminato.
  • contratto di lavoro, quando sottoscritto tra il somministratore e il lavoratore. Anche in questo caso, il contratto può essere a tempo determinato o indeterminato.

Ricapitolando, l’azienda dovrà orientare e controllare il lavoro svolto dal personale in somministrazione, mentre il lavoratore somministrato lavorerà nell’interesse dell’utilizzatore, ma assunto con contratto di lavoro subordinato dall’Agenzia.

Tipologie di contratto in somministrazione

Il contratto di lavoro in somministrazione prevede che il lavoratore abbia gli stessi diritti e retribuzione dei colleghi di pari livello e mansioni, assunti direttamente dall’azienda. Inoltre, il lavoratore somministrato gode delle stesse tutele sociali e assistenziali, oltre a una serie di prestazioni aggiuntive come:

  • servizi dell’Ente Bilaterale Ebitemp, per sussidi, rimborsi e agevolazioni;
  • corsi di formazione gratuiti erogati tramite il fondo Forma.Temp e destinati ai lavoratori in somministrazione, che siano a tempo determinato, a tempo indeterminato o candidati a missione di lavoro.

Le tipologie di contratto in somministrazione previste sono 2, entrambe disciplinate dal decreto legislativo n. 81/2015:

  • a tempo determinato – è la forma contrattuale più diffusa e flessibile, poiché consente alle aziende di affrontare eventuali picchi di lavoro in particolari periodi dell’anno, senza conseguenze negative di bilancio. La stipula dei contratti in somministrazione a tempo determinato non può superare il 30% del totale dei lavoratori a tempo indeterminato in forza all’utilizzatore. Inoltre, è un contratto che non può essere prorogato oltre un massimo di 24 mesi.
  • a tempo indeterminato – detto anche staff leasing, questa tipologia di contratto non può superare il 20% del totale dei lavoratori assunti direttamente dall’azienda. Tuttavia, questa percentuale può variare a seconda del contesto in cui opera l’impresa, dunque in base alla contrattazione collettiva applicata. Il lavoratore somministrato, assunto dall’agenzia di lavoro, ha diritto a percepire un’indennità di disponibilità nei periodi in cui è in attesa di “missione”.

Il lavoro in somministrazione presenta le caratteristiche di flessibilità utili a garantire un supporto di manodopera professionale alle aziende e contribuisce a tutelare il lavoratore. A confermarne l’efficacia sono le ottime percentuali di stabilizzazione dei rapporti lavorativi iniziati in somministrazione.

Lavoro in somministrazione: quali sono i vantaggi per le aziende

L’opportunità di poter contare su dipendenti inviati in missione da un’agenzia per il lavoro è una forma contrattuale che comporta numerosi vantaggi. Infatti, le aziende che decidono di avvalersene, pur mantenendo il potere di gestione della manodopera, sono sollevate da diversi oneri e beneficiano di molte opportunità, per esempio:

  • non gestiscono direttamente la retribuzione e il versamento dei contributi del lavoratore;
  • riducono i costi e le tempistiche legate alla ricerca e selezione del personale;
  • usufruiscono delle prestazioni di lavoratori qualificati e preparati all’adempimento di determinate necessità professionali, per un limitato periodo di tempo;
  • ammortizzano i costi della manodopera legati a picchi di lavoro, oppure a progetti che richiedono specifiche competenze, potendo contare su un rapporto di lavoro flessibile;
  • possono valutare le risorse lavorative prima di proseguire il rapporto di lavoro in forma diretta.

Questi sono alcuni dei più significativi vantaggi che rendono conveniente il lavoro in somministrazione per le aziende alla ricerca di personale qualificato.

Tuttavia, individuare l’agenzia del lavoro in grado di soddisfare sia le esigenze di manodopera delle imprese che il budget a disposizione non è affatto banale. Serve una soluzione efficace per massimizzare anche questo aspetto fondamentale.

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