Somministrazione di lavoro a tempo determinato: durata e proroghe

Somministrazione di lavoro a tempo determinato: durata e proroghe

La somministrazione di lavoro a tempo determinato è un tipo di contratto che garantisce alla tua azienda la flessibilità necessaria ad affrontare sfide e criticità del mercato odierno. Ma non solo, facilita la ricerca e selezione di personale qualificato da assumere, per introdurre nel team di lavoro figure professionali adeguate e competenti.

Dunque, puoi affrontare i picchi di lavoro senza gravare sul bilancio aziendale e, allo stesso tempo, consentire ai lavoratori di trovare impiego, riducendo il tasso di disoccupazione. Tuttavia, c’è molta confusione sulle diverse modalità di assunzione nei contratti di somministrazione.

Inoltre, di recente, il D.lgs. n. 104/2022 (decreto Trasparenza) ha introdotto alcune variazioni contrattuali nel D.lgs. n. 276/2003 (Riforma Biagi). In particolare, nell’articolo n.33, che riguarda proprio la forma del contratto di somministrazione. Quindi, è il caso di fare un po’ di chiarezza.

A seguire, trovi le informazioni aggiornate relative al contratto in somministrazione a tempo determinato. Ti saranno utili se vuoi sapere come e quando avvalerti di questa soluzione contrattuale, per affrontare con efficacia le sfide del mercato in cui opera la tua azienda.

Che cos’è la somministrazione di lavoro a tempo determinato

Prima di tutto, chiariamo cosa significa somministrazione di lavoro (ex interinale): è quella forma contrattuale che si verifica quando la prestazione del lavoratore in azienda avviene attraverso un terzo soggetto. Ovvero, un’agenzia per il lavoro autorizzata e iscritta nell’apposito albo informatico, tenuto presso l’Agenzia nazionale per le politiche attive del lavoro (ANPAL).

Dunque, la principale peculiarità del lavoro somministrato risiede nel fatto che coinvolge 3 soggetti, legati tra loro da 2 forme contrattuali:

  • contratto di somministrazione, tra azienda (utilizzatore) e agenzia per il lavoro (somministratore);
  • contratto di lavoro, tra agenzia per il lavoro e lavoratore o lavoratrice.

Quello che viene a instaurarsi è un rapporto triangolare, in base al quale l’azienda può inserire personale specializzato, senza doversi occupare di una serie di compiti dispendiosi in termini di tempo e costi. Infatti, è l’agenzia per il lavoro a farsi carico sia del processo di selezione e assunzione che degli aspetti amministrativi.

Diritti e doveri riservati a lavoratrici e lavoratori somministrati sono gli stessi del personale assunto direttamente dall’azienda. Dunque, hanno lo stesso trattamento economico e normativo, a parità di mansioni svolte.

Tuttavia, il contratto di somministrazione di lavoro a tempo determinato prevede una data di inizio e una di fine rapporto, per cui ha una durata ben specificata. 

Quanto dura e quante volte si può prorogare un contratto di somministrazione a tempo determinato

Il contratto in somministrazione a tempo determinato è sottoposto alla disciplina prevista dal D.lgs. n. 81/2015 per i contratti di lavoro a termine, ma con qualche differenza. Per quanto concerne durata e proroghe, valgono le seguenti disposizioni:

  • durata massima del primo contratto pari a 12 mesi;
  • numero di proroghe possibili 6;
  • durata massima complessiva presso il medesimo utilizzatore pari a 24 mesi;
  • durata massima tra agenzia e lavoratore di 48 mesi (le aziende utilizzatrici devono quindi essere più di una in tal caso).

Le proroghe possono diventare 8, se il CCNL applicato dall’utilizzatore prevede una durata massima diversa dai 24 mesi.

Il D.lgs. 104/2022 ha introdotto alcune modifiche alla disciplina. In particolare, è previsto che la data di inizio e di prevedibile fine della missione siano comunicate per iscritto dall’agenzia ai lavoratori, prima dell’invio in missione presso l’azienda utilizzatrice. Anziché al momento stesso dell’invio in missione (Art. 33, D.lgs. 104/2022).

Quando non puoi utilizzare la somministrazione di lavoro a tempo determinato

Se stai valutando di ricorrere a un contratto di somministrazione a tempo determinato, è bene sapere anche quali sono i casi in cui non puoi utilizzarlo. La prima cosa da tenere presente è il limite quantitativo. Infatti, il numero di lavoratori o lavoratrici assunti con contratto di somministrazione a tempo determinato non può superare nel complesso il numero di lavoratori o lavoratrici a tempo indeterminato in forza al 1° gennaio dell’anno in cui avviene l’assunzione.

Inoltre, non puoi utilizzare lavoratori in somministrazione nei seguenti casi:

  • per sostituire personale in sciopero;
  • se non hai effettuato un’opportuna valutazione dei rischi;
  • se nei 6 mesi precedenti, l’azienda ha autorizzato licenziamenti collettivi di lavoratori adibiti alle stesse mansioni e presso le unità produttive a cui si riferisce il contratto di somministrazione; 
  • sussiste una sospensione del lavoro o un regime di cassa integrazione per i lavoratori adibiti alle stesse mansioni e presso le stesse unità produttive a cui si riferisce il contratto di somministrazione.

Quali sono i vantaggi della somministrazione di lavoro a tempo determinato per le aziende

Pur essendo molto simile ai contratti di lavoro a termine, stipulati direttamente tra azienda e lavoratore, la somministrazione di lavoro a tempo determinato presenta diversi vantaggi per la tua azienda:

  • garantisce una maggiore flessibilità di fronte alla dinamicità del mercato odierno;
  • solleva l’azienda dal dispendio di energie, tempo e costi connessi ai processi di ricerca e selezione del personale;
  • velocizza i processi di assunzione;
  • alleggerisce gli oneri burocratici per l’azienda, dal momento che è l’agenzia per il lavoro a pagare direttamente retribuzione e contributi al lavoratore o alla lavoratrice;
  • consente la disponibilità di personale altamente qualificato;
  • riduce i costi di formazione del nuovo personale, poiché puoi inserire in azienda figure già specializzate per le mansioni scoperte;
  • concede all’azienda un tempo utile a valutare il personale somministrato per assumerlo eventualmente in modo diretto.

Ma c’è un altro aspetto importante: il contratto di somministrazione a termine tutela anche lavoratori e lavoratrici, con la conseguenza che questi saranno più motivati e orientati ai buoni risultati dell’azienda

Come garantire il massimo risultato con la somministrazione a tempo determinato

Ricapitolando, la somministrazione a tempo determinato ti consente di usufruire di personale competente e accuratamente selezionato tramite un rapporto triangolare che include: azienda (utilizzatore), agenzia per il lavoro (somministratore) e lavoratore (somministrato).

Grazie alla sua forma e alla disciplina applicata, questo tipo di contratto presenta diversi benefici per la tua azienda: dalla flessibilità necessaria per adeguarti alle fluttuazioni del mercato alla riduzione dei costi e degli oneri amministrativi connessi alla gestione del personale.

In questo schema gioca un ruolo cruciale la scelta dell’agenzia per il lavoro, poiché deve offrirti le soluzioni adeguate alle migliori condizioni di mercato. Oltre a un’elevata professionalità nel comprendere i tuoi bisogni. È proprio qui che entra in gioco il broker in somministrazione. Un esperto che ti affianca in tutte le fasi:

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